Breve Guida all'Analisi Tecnica

L’Analisi tecnica è una delle due principali metodologie per valutare e prevedere il movimento del prezzo degli strumenti finanziari. Per una differenziazione generale, finché si osservano e “misurano” i movimenti del prezzo si sta parlando di Analisi tecnica, laddove invece  l’altro metodo principale utilizzato dai trader, noto come Analisi fondamentale, si concentra sui fondamentali economici al fine di prevenire l’andamento del mercato.

Dunque l’Analisi tecnica è lo studio del passato comportamento del mercato per cercare di prevedere ciò che potrebbe fare in futuro.

Nella sua forma più semplice, è la “misurazione” del prezzo. L’Analisi fondamentale prevede l’analisi delle caratteristiche di un asset al fine di stimarne il “valore” mentre l’Analisi tecnica ha un approccio completamente diverso, non gli interessa il “valore” ma bensì è interessata solo ai movimenti del prezzo.

Partendo dall’assunto che il mercato sconta tutto, cioè tutte le informazioni note relative allo strumento (includendo anche fattori fondamentali) si riflettono nel prezzo, esso tenderà a muoversi in base a tendenze “trend” osservabili con un’alta probabiltà a rimanervi fino alla rottura della linea. Infatti dopo che è stata stabilita una tendenza, è più probabile che il futuro movimento dei prezzi vada nella stessa direzione della tendenza stessa piuttosto che contro di essa. Da qui il famoso adagio “trend is my friend” che significa appunto che il trading dovrebbe andare nella stessa direzione della tendenza. Questa natura ripetitiva dei movimenti dei prezzi è attribuita alla psicologia del mercato in quanto i prezzi nei mercati liberamente negoziati sono determinati da principi economici di domanda e offerta e le eccezioni e le emozioni sono un fattore importante nella domanda e nell’offerta. I modelli di prezzo che ne riassumono il comportamento sono “frattali” e possono essere appllicabili in diversi intervalli di tempo.

Sostenendo la teoria secondo cui il prezzo si muove in tendenze, l’analista tecnico studia attentamente i grafici perché alcuni modelli e tendenze si svilupperanno di volta in volta, convinto che nel mercato la storia si ripete e che se si riesce a riconoscere precocemente modelli documentati storicamente, il profitto arriverà con il realizzarsi del movimento previsto. I grafici sono la storia del prezzo, azione e volume. Mostrano dove è stato, dove sono i punti di domanda e offerta e anche dove sta andando la tendenza. Esistono molti concetti grafici avanzati che possono aiutare a identificare i punti di ingresso a mercato e gli indicatori possono spiegarne i cambiamenti e il momentospecifico ad esso riferiti. Il grafico è dunque la base dell’Analisi tecnica. Il grafico e tutti i suoi indicatori di supporto possono fungere da strumenti e aiutare il trader a “tracciare” la rotta di trading.

I grafici sono diventati popolari alla fine del XIX secolo, grazie a Charles H. Dow e ai suoi articoli sul Wall Street Journal. Questi articoli sono diventati poi noti come la Teoria di Dow. L’affermazione centrale era che i mercati si muovevano in tendenze misurabili e che tali tendenze potevano essere interpretate e previste nel movimento dei prezzi registrato appunto sui grafici. L’idea che lo studio dei comportamenti e dei modelli passati consenta agli operatori di sviluppare una previsione ragionevole di ciò che è probabile che il prezzo faccia in futuro, ripetendosi e inglobando tutti i dati fondamentali nel prezzo di mercato è espressa in un tipo di formato grafico. Questo formato grafico è noto come grafico di mercato. Fino agli anni ’90, i software finanziari eseguivano grafici in modo limitato e ciò che era stato sviluppato era così costoso e complesso che il suo utilizzo era limitato principalmente agli operatori istituzionali. Ciò ha lasciato a sè stessi la maggior parte dei singoli trader che utilizzavano l’analisi tecnica, a disegnare i propri grafici, spesso basati sui prezzi di apertura, chiusura, alti e bassi del giorno precedente pubblicati sul giornale.

Oggi, ovviamente, si può ottenere un grafico generato dal software per qualsiasi strumento sul mercato in qualsiasi numero di modi, il che ha rimosso la necessità di sviluppare i propri grafici. Con l’evoluzione della tecnologia sono stati sviluppati diversi tipi di grafici che vengono utilizzati sul mercato. I quattro più comuni sono:

– grafici a barre

– grafici a punti e figure

– grafici a linee

– grafici a candele

Anche se i grafici a candele sono quelli che forniscano la sinossi più rapida e completa dell’attività sui prezzi in un dato periodo di tempo, il tipo di grafico che verrà utilizzato da un operatore dipende in ultima analisi dalle sue preferenze.

Imparare a riconoscere le tendenze è una parte centrale in quanto per i puristi dell’Analisi tecnica, nel mercato la tendenza è più che un semplice amico, è il tuo “migliore amico”. Chi riesce a capire la teoria alla base dell’evoluzione delle tendenze, sarà molto più bravo nelle strategie di riconoscimento dei modelli e dei punti di ingresso. Il momento è la forza dietro una tendenza. Una volta riconosciuto che una tendenza si è stabilita, il tecnicista vorrà iniziare a fare trading nella direzione di quella tendenza. Durante le fasi rialziste della tendenza rialzista, i trader dunque cercano i ritracciamenti nella linea di tendenza come segnali per l’acquisto. Una volta che una tendenza perde slancio, molti inizieranno a diventare cauti o addirittura a cercare una nuova tendenza che si sta evolvendo. Il consolidamento nella parte superiore del grafico indica che la tendenza si è arrestata. Molti dei modelli di grafici più ribassisti come triple tops, testa e spalle e modelli M si verificano dopo che una tendenza è fallita e si avvia a un consolidamento. Gli operatori spaventandosi vedendo lo svilupparsi di una tendenza al ribasso iniziano a vendere man mano che le perdite iniziano ad accumularsi. La maggior parte dei trader non ha mai o non ha l’abitudine di tradare su una strategia ribassista, ma imparare a farlo può essere una delle armi più potenti in quanto i trend al ribasso sono in genere più spiccati e più veloci dei trend al rialzo. I trend procederanno avanti e indietro e più si è abili a riconoscere le tendenze alla base del loro movimento, più sarà il vantaggio.

Uno dei primi strumenti nell’Analisi tecnica che può essere utilizzato per determinare la direzione della tendenza è la linea di tendenza. Una linea di tendenza è semplicemente una rappresentazione grafica della tendenza. Una linea di tendenza rialzista ha una pendenza positiva ed è tracciata sotto il mercato. Per tracciare una linea di tendenza rialzista, il trader collegherà due valli (o minimi), dove la seconda valle è più alta della prima. La linea di tendenza rialzista può fungere da livello di supporto. Se il prezzo rimane al di sopra della linea di tendenza, la tendenza al rialzo è considerata solida. Se il prezzo si rompe al di sotto della linea di tendenza, un cambiamento nella tendenza potrebbe essere imminente.

Anche se sembra una affermazione non veritiera ma ogni movimento del mercato può avere una tendenza costantemente contrastante. Questo dipende da quale periodo di tempo si sta guardando e quindi come incorniciare la tendenza in un contesto diverso. Ci sono 3 intervalli di tempo generali da considerare quando si sta analizzando i grafici e sono i seguenti:

  1. A lungo termine: la tendenza principale può variare da pochi mesi a diversi anni. L’esatta quantità di tempo osservata non è critica. La tendenza principale è la tendenza più ampia che stabilisce il rialzo o il ribasso a lungo termine. Molti trader utilizzano intervalli di grafici settimanali o mensili per identificare la tendenza a lungo termine.
  2. Termine intermedio – Il termine intermedio è generalmente considerato come gli ultimi due trimestri. Ciò richiederebbe dai tre ai sei mesi. La maggior parte dei trader utilizza intervalli di tempo giornalieri per identificare la tendenza intermedia.
  3. A breve termine – A breve termine è ciò che sta accadendo ora. In genere è da qualche parte tra una e tre settimane di tempo. I trader utilizzano grafici intraday da cinque minuti ad un’ora in un intervallo di tempo per identificare la tendenza a breve termine.

Oltre al tempo nelle sue frammentazioni, i tecnicisti hanno a disposizione riferimenti e concetti quali ad esempio: Supporto, Resistenza, Inversioni di tendenza, Violazione della linea di tendenza, Sentimento durante un consolidamento, Volume e inversioni, Diminuzione del momento. In generale si usa frequente un intervallo temporala a breve termine per identificare il prezzo esatto di entrata. Infatti in molte strategie il periodo di tempo che permette di ottenere nel dettagliato dove si trovano a partire appunto da supporti e resistenze è l’intraday. È sempre importante dunque avere una prospettiva. I principianti si precipitano spesso in un grafico perché ha un bell’aspetto e non si rendono conto che potrebbe fornire informazioni contrastanti in un altro arco temporale. Questo non vuol dire che si devono avere tutte le tendenze in linea. Al contrario, il conflitto tra i tempi è ciò che può costringere un mercato a compiere una mossa volatile in una direzione o nell’altra.

Tuttavia, anche la conoscenza dell’Analisi fondamentale può dare al trader un vantaggio significativo su un trader che utilizza solo una metodologia. L’associazione delle due analisi può infatti fornire agli investitori una base migliore su cui operare con successo nel mercato. Il pensiero attuale di molti esperti è che i fattori fondamentali – politica, economia e persino società – producano sui mercati i grandi movimenti (talvolta nei modi più strani), ma che durante il giorno i più piccoli movimenti di prezzo siano basati invece su fattori tecnici.