Il mercato del Forex è considerato il più grande mercato finanziario del mondo con oltre 5 trilioni di dollari USA di transazioni giornaliere, che è più di futures e azionari combinati insieme. La parola for-ex è l’unione di 2 parole inglesi “foreign exchange” che significano scambio di valute. Un’alto volume di scambi (liquidità) rende più difficile manipolare la direzione del mercato da parte di un singolo operatore, nel caso del Forex tuttavia le banche centrali hanno il pieno potere di decidere in merito ai tassi di cambio delle valute.

Fino alla prima guerra mondiale, il valore delle valute era corrispondente al valore dei metalli preziosi, principalmente oro, presenti nelle casse di ogni paese. Ma il sistema crollò e fu sostituito dall’Accordo di Bretton Woods dopo la seconda guerra mondiale. Tale accordo ha portato alla creazione di tre organizzazioni internazionali per facilitare l’attività economica in tutto il mondo. Erano il Fondo monetario internazionale (FMI), l’Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GATT) e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD). Nel 1971, tale accordo venne inizialmente sospeso e poi abbandonato con il valore delle valute che da allora è stato determinato dall’offerta e dalla domanda nei mercati internazionali. Prima dell’ulteriore evoluzione che si è avuta in seguito all’avvento di massa di internet che ha reso il Forex accessibile ai piccoli operatori che così possono acquistare, vendere e speculare sulle valute comodamente da casa con un clic del mouse attraverso i conti di intermediazione online, questo mercato era liminato solo a grandi attori come banche internazionali, hedge fund e persone estremamente facoltose.
Nel mercato Forex, le valute si scambiano sempre in coppia. Il simbolo al primo posto si definisce numeratore o valuta base, il simbolo al secondo posto si chiama denominatore o valuta quotata. La quotazione rappresenta il tasso di cambio di una valuta nell’altra. Il prezzo si riferisce cioè a quanto della seconda valuta verrà impiegato per acquistare un’unità della prima valuta. Se il prezzo della coppia di valute EUR/USD è 1,1298, significa che il valore di 1 euro è 1,1298 dollari. Quando effettuiamo un’operazione compriamo o eventualmente vendiamo sempre la valuta base a favore o sfavore della seconda. Questo processo implica che se ad esempio vendiamo EUR/USD stiamo vendendo euro e comprando viceversa dollari.
Come abbiamo visto il mercato Forex utilizza simboli per designare coppie di valute specifiche. Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, ci sono 180 valute in tutto il mondo. Le coppie sono suddivise per categoria in base al volume delle transazioni.
Le principali coppie di valute sono costituite dalle valute scambiate più frequentemente a livello globale, e sono definite major: EUR/USD – Euro/dollaro USA; USD/JPY – Dollaro USA/Yen giapponesi; GBP/USD – Sterlina britannica/dollaro USA; USD/CHF – Dollaro USA/Franco svizzero; USD/CAD – Dollaro statunitense/Dollaro canadese; AUD/USD – Dollaro australiano/Dollaro USA; NZD/USD – Dollaro neozelandese / Dollaro USA. Si noti che ogni coppia di valute principali ha il dollaro USA su un lato. Con buona ragione: il dollaro è la valuta di riserva leader nel mondo ed è coinvolto in circa l’88% delle negoziazioni di valute.
Quando una coppia di valute non include il dollaro USA, si parla di minor o cross, nello specifico, le principali sono: EUR/GBP – Euro/Sterlina inglese; EUR/AUD – Euro/Dollaro australiano; GBP/JPY – Sterlina inglese/Yen giapponesi; CHF/JPY – Franco svizzero/Yen giapponese; NZD/JPY – Dollaro neozelandese/Yen giapponese; GBP/CAD – Sterlina britannica/Dollaro canadese. Le più scambiate sono l’Euro e lo Yen in quanto sono coinvolti per il 39% e il 19% delle negoziazioni.
La terza categoria di coppie di valute e detta exotic ed include una valuta importante e la valuta di un’economia in via di sviluppo. Mentre ci sono oltre 150 paesi che potrebbero essere classificati come nazioni in via di sviluppo, il trading in valute esotiche è focalizzato su 18 valute. Tra queste le principali: EUR/TRY – Euro/Lira turca; USD/HKD – Dollaro USA/Dollaro di Hong Kong; JPY/NOK – Yen giapponese/Corona norvegese; NZD/SGD – Dollaro neozelandese/Dollaro di Singapore; GBP/ZAR – Sterlina britannica/Rand sudafricano; AUD/MXN – Dollaro australiano/Peso messicano.
Ci sono due forze principali che guidano il tasso di cambio tra due valute; naturale offerta e domanda, e la relazione tra queste due valute e altre valute – in particolare l’USD. Se si scambiano GBP per EUR, gli importatori e gli esportatori sia nel Regno Unito che in Europa compreranno e venderanno entrambe le valute, fornendo un mercato attivo. D’altro canto, se si scambiano GBP per NZD, ci saranno meno importatori ed esportatori attivi sul mercato – le quotazioni saranno più probabilmente una combinazione del tasso GBP/USD e del tasso USD/NZD. Con valute ancora meno liquide, lo scambio di una valuta con un’altra comporterà inevitabilmente lo scambio della prima valuta per USD e poi lo scambio di USD per la seconda valuta.
Il Forex è un mercato OTC ovvero “Over the Counter”, che significa che è un mercato delocalizzato, quindi non localizzato e regolamentato in una particolare piazza finanziaria. È aperto h24 dalla domenica sera in asia al venerdì sera a New York le varie piazze si passano il testimone durante la giornata. Il che significa che non si chiude da un giorno all’altro ma solamente durante il weekend. Questo differisce da mercati come azioni, obbligazioni e materie prime, che si chiudono tutti per un periodo di tempo. La velocità di movimento del prezzo, ovvero la capacità del prezzo di cambiare più o meno rapidamente in un arco temporale è detta volatilità di un mercato. Quando si parla di alta volatilità significa che la quotazione è variata molto e rapidamente, quando si parla di bassa volatilità significa che la quotazione ha variato il proprio valore poco e lentamente. Durante la sovrapposizione degli orari di apertura delle varie borse si ha un progressivo aumento della volatilità. Il periodo migliore in tal senso sono le 14-18, la concomitanza della sessione europea con quella americana.
La minima variazione della quotazione nel forex è detta pip che corrisponde alla quarta cifra dopo la virgola (molti broker forniscono quotazioni alla quinta cifra decimale, che sarebbe un decimo di pip, tuttavia nel forex si continua ad utilizzare per convenzione il pip, cioè la quarta cifra). L’unità di misura della posizione con cui si entra a mercato invece è il lotto che normalmente per la maggior parte delle coppie nel forex equivale a 100.000 unità della valuta base. I suoi sottomultimpli sono il minilotto ovvero 10.000 unità e il microlotto che corrisponde a 1.000 unità. Nel caso di una posizione da un lotto il valore del pip in EUR/USD sarà di 10 USD, per il minilotto 1 USD e per un microlotto 0,1 USD.
Un altro concetto da introdurre è lo spread ovvero il prezzo del servizio del broker che si paga ogni volta che si entra a mercato. Non è altro che un certo numero di pip di differenza rispetto al prezzo con cui si esegue l’operazione. Ogni volta che si apre una posizione infatti essa si aprirà automaticamente con una negatività appunto lo spread. Per valutare l’entità dello spread nella piattaforma sono visibili 2 prezzi per ogni coppia valutaria, il BID e l’ASK la cui differerenza è rappresentata dallo spread. La maggior parte dei conti offerti sono a spread variabile, in questo caso lo spread varia in funzione della liquidità del mercato, che corrisponde alla difficoltà o meno da parte del broker di piazzare a mercato gli ordini.
Quando si apre una posizione in acquisto in EUR/USD si stanno comprando euro e vendendo dollari. Ogni moneta ha un tasso di interesse applicato per chi la possiede, deciso dalla banca centrale di riferimento, in questo caso la Banca Centrale Europea per l’Euro dello 0% e la Federal Reserve per il Dollaro USA del 2,5% Comprando una valuta si ha diritto a ricevere questo tasso di interesse, perchè in quel momento la si possiede, vendendola, al contrario, questo tasso lo dovremo pagare. Comprando euro e vendendo dollari, il broker ci accrediterà o addebiterà la differenza tra i 2 tassi di interesse, questo avviene solitamente alla fine di ogni sessione di contrattazione, che corrisponde di norma alle ore 23.00 italiane. La differenza tra 0 e 2,5 è -2,5, pertanto se acquistiamo a fine sessione ci verrà accreditato un interesse del -2,5% su base annuale per l’importo con cui siamo a mercato in quel momento, al contrario se stiamo vendendo euro e comprando dollari, questo importo ci verrà addebitato. Questo addebito/accredito si chiama swap (anche detto da molti rollover). Nella realtà però non avviene strettamente come descritto poiché i broker non prendono il capitale per aprire le posizioni direttamente dalle banche centrali, ma da intermediari che si chiamano liquidity provider o fornitori di liquidità. Questi soggetti possono applicare tassi di interesse diversi da quelli delle banche centrali pertanto lo swap può essere diverso.
Spread e swap sono gradezze particolarmente importanti quando si apre una operazione e ciò dipende dal tipo di coppia, dal momento dell’apertura e dal differenziale tra i tassi di interesse delle due valute.

Marco Compagno è un esperto trader indipendente con una solida esperienza nel settore finanziario. Ha lavorato come Credit Controller per CXG Business e Trading Specialist per Lead Capital Markets, acquisendo competenze preziose nel settore del trading. Marco ha anche una notevole esperienza come Trainer dei clienti per Safecap Investments, dove ha contribuito a formare i clienti sulle dinamiche del trading. Inoltre, è un avvocato qualificato, che aggiunge una prospettiva unica alla sua esperienza nel trading.