Hai mai sentito parlare degli oscillatori di trading? Non sono altro che degli indicatori molto importanti che consentono di capire lo stato oppure la posizione di una determinata attività finanziaria. Come suggerisce il nome, gli oscillatori oscillano, di fatto, da un punto all’altro.
In molti casi, questi strumenti vengono utilizzati per riuscire ad identificare se l’asset analizzato è ipervenduto oppure ipercomprato. Fare trading con gli oscillatori significare riuscire a confermare determinate tendenze.
Se sei interessato a capire quali sono i più importanti indicatori e oscillatori per il trading, nella guida che stai per leggere troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno per iniziare ad investire in maniera consapevole e con una marcia in più. Continua a leggere la guida per scoprire tutto su questi strumenti.
Ma cosa è un oscillatore? Per oscillatore di trading si intende uno strumento di analisi tecnica che definisce bande alte e bande basse tra due valori estremi. In sostanza, definisce una tendenza all’interno dei limiti che sono stati individuati.
I trader utilizzano gli oscillatori per scoprire se un asset è ipercomprato oppure ipervenduto in un determinato lasso di tempo. Quindi, nel momento in cui il valore dell’oscillatore si dovesse avvicinare al valore estremo superiore, gli analisti capiranno che l’asset sarà ipervenduto. Altrimenti, se si avvicina all’estremo inferiore, gli analisti la intenderanno come un’attività ipervenduta.
Tuttavia, è importante sapere che gli oscillatori vengono utilizzati insieme ad altri indicatori di analisi tecnica che aiutano a prendere le migliori decisioni quando si tratta di trading. Gli analisti reputano più vantaggiosi gli oscillatori quando sono in grado di definire chiaramente una tendenza di prezzo delle azioni di una società.
Come vedrai, ci sono alcuni oscillatori più comuni che poi andremo ad approfondire nelle prossime righe. In ogni caso, ti basta sapere, per il momento, che i più importanti sono l’oscillatore stocastico, la forza relativa, il tasso di variazione, il MACD e il Momentum.
Nell’analisi tecnica, gli investitori trovano che gli oscillatori siano uno degli strumenti tecnici più importanti da comprendere, ma ci sono anche altri strumenti tecnici che gli analisti trovano utili per migliorare il loro trading, come le capacità di lettura dei grafici e gli indicatori tecnici.
Nel momento in cui un investitore utilizza uno oscillatore, dovrà prima scegliere due valori. Il passo successivo è posizionare lo strumento tra i due per far sì che l’oscillatore definisca un indicatore di tendenza.
Gli investitori, quindi, utilizzano questo indicatore di tendenza per comprendere le condizioni di mercato dell’asset oggetto dell’analisi. Se, come detto, l’oscillatore si sposta verso il valore più alto, l’asset dovrà essere definito come ipercomprato. Altrimenti, nel caso si spostasse verso il livello più basso, l’asset sarà ipervenduto.
Arrivati a questo punto, è importante definire le differenze tra gli oscillatori e gli indicatori. Gli oscillatori sono utilizzati principalmente nelle analisi di titoli o di azioni che vengono scambiati in un determinato intervallo di tempo. Possono anche essere adoperati per identificare una potenziale inversione di tendenza. Pertanto, gli oscillatori sono più vantaggiosi quando un titolo si trova in un modello di trading orizzontale.
Gli oscillatori si muovono sempre più in alto e in basso tra condizioni di ipercomprato o ipervenduto e indicano potenziali punti di svolta per un titolo. Ciò significa, quindi, che identificare delle condizioni di ipercomprato oppure di ipervenduto consente di determinare dei trend ed essere anticipatori di un possibile cambio di prezzo.
Come vedrai, esistono diversi indicatori oscillanti che possono essere sfruttati per analizzare i titoli. Il più utilizzato è l’oscillatore stocastico mentre gli altri sono RSI, MACD, CCI, Momentum. Ogni oscillatore ha una serie di punti di riferimento che generano segnali di ingresso e uscita quando l’azione del prezzo si discosta troppo dal suo intervallo normale.
Un oscillatore, quindi, è strettamente legato al periodo di oscillazione. Generalmente, vale la regola che è meglio accorciare il periodo piuttosto che aumentarlo in quanto più breve sarà il periodo, più l’oscillatore sarà in grado di identificare i punti di svolta rapidamente. Inoltre, poiché gli oscillatori sono indicatori anticipatori, di solito girano prima che il prezzo inverta la sua tendenza.
Invece, i cosiddetti indicatori di ciclo sono degli strumenti che possono essere utilizzati per analizzare i cicli di mercato. Devi sapere che i mercati azionari hanno la tendenza a spostarsi in modelli ciclici che vanno da periodi di rialzo a periodi di ribassismo per poi tornare in alto.
I cicli si ripetono con una certa regolarità che consente di essere utilizzata per anticipare le eventuali variazioni di prezzo ad intervalli ciclici. Tuttavia, cicli più brevi sono presenti in intervalli di tempo più brevi con cicli più piccoli che operano all’interno di cicli più grandi.
Questo è, di fatti, il motivo per cui l’analisi del ciclo è piuttosto complicato perché è possibile che un ciclo più breve possa spostarsi verso l’alto, mentre un ciclo più grande si sposta verso il basso.
Detto questo, ci sono degli indicatori di ciclo il Commodity Channel Index (CCI) e il Detrended Price Oscillator (DPO) che possono essere utilizzati per analizzare la natura ciclica dei titoli e dei mercati azionari.
Gli oscillatori di trading vengono utilizzati nell’analisi tecnica, nella quale un investitore si occupa di misurare gli oscillatori su una scala percentuale da 0 a 100. Il prezzo di chiusura è determinato in base all’intervallo di prezzo totale per un determinato numero di barre in un determinato grafico.
Affinché sia possibile raggiungere questo obiettivo è necessario utilizzare una serie di tecniche per determinare delle medie mobile. Ad esempio, quando il mercato opera in un determinato intervallo, l’oscillatore si occuperà di seguire le fluttuazioni di prezzo e indicherà una situazione di ipercomprato quando si supera il 70/80% dell’intervallo di prezzo totale specificato. Quindi, si sottolineerà un’opportunità di vendita. Invece, è presente una condizione di ipervenduto quando l’oscillatore andrà sotto al 20/30%. Qui, invece, ci sarà un’opportunità di acquisto.
I segnali così ottenuti hanno una valenza finché il prezzo del titolo sottostante rimane nell’intervallo che stato individuato. Nel momento in cui si verifica un breakout di prezzo, i segnali potrebbero non essere così attendibili.
In ogni caso, gli analisti ritengono che gli oscillatori siano degli strumenti validi per i mercati laterali e li considerano efficaci se vengono utilizzati insieme ad un indicatore tecnico attraverso cui si può identificare il mercato come in una tendenza oppure range.
Le medie mobile rappresentano senza dubbio i migliori indicatori di mercato. Vengono utilizzate dai day trader per seguire le tendenze e capire quali sono le inversioni del mercato. Ad esempio, l’oscillatore MACD è uno strumento attraverso cui si convertono due medie mobili in uno oscillatore.
Questo risultato si ottiene sottraendo la media mobile più lunga da quella più breve. Considera che, nella maggior parte dei casi, la media mobile più breve è pari a 9 mentre quella più lunga è pari a 26.
Il MACD può essere utilizzati in diversi modi. Ad esempio, può essere adoperato per scambiare le inversioni nel momento in cui le due medie mobili realizzano un crossover rialzista oppure ribassista.
Ma il MACD può essere utilizzato anche per scambiare le divergenze che si verificano quando un asset è in aumento mentre il MACD sta andando verso il basso. Come indicato sopra, puoi anche utilizzare il MACD per seguire le tendenze. Nella maggior parte dei casi, il suo prezzo continuerà a salire finché le due linee sono in una tendenza al rialzo.
Il Relative Strength Index (RSI) è uno degli oscillatori più famosi e utilizzati in circolazione. Si tratta di un indicatore che è stato ideato da parte di J. Welles Wilder, un noto esperto a cui dobbiamo la creazione di altri indicatori come ADX e ATR.
Ma a cosa serve l’RSI? Si tratta di uno strumento in grado di misurare la velocità e il cambiamento dei movimenti di prezzi all’interno del mercato finanziario. Viene calcolato individuando la forza relativa di un asset e aggiungendo a questo valore 1. Successivamente, sarà necessario dividere il risultato per 100 e sottrarre alla cifra finale 100.
In che modo l’RSI può essere utilizzato? Uno dei metodi più diffusi per adoperare questo indicatore è quello di identificare i livelli di ipercomprato oppure di ipervenduto. Il livello di ipercomprato di base è a 70 mentre il livello di ipervenduto è a 30.
Puoi anche utilizzare l’RSI per seguire le tendenze: il prezzo dell’asset continuerà a salire finché l’RSI è in una tendenza al rialzo. Riprenderà quindi il trend ribassista fintanto che l’RSI scenderà.
Invece, l’oscillatore stocastico è stato realizzato e sviluppato da George Lane. Questo indicatore sfrutta due linee fluide note come %K e %D e definisce dei livelli di ipercomprato e di ipervenduto rispettivamente a 80 e a 20.
Da chi viene utilizzato un indicatore come lo stocastico? Si tratta di uno strumento adoperato dai day trader che sfruttano al massimo il suo potenziale quando un asset finanziario è in trend oppure quando viene registrato un certo grado di volatilità. Come la maggior parte degli oscillatori, è relativamente difficile utilizzarlo nei mercati a range che prediligono altri tipi di strumenti.
In ogni caso, un modo per sfruttare al massimo l’indicatore è quello di acquistare quando diventa ipervenduto e vendere quando diventa ipercomprato. Lo stocastico è un indicatore che può essere utilizzato anche per trovare delle divergenze oppure delle inversioni.
Per quanto riguarda il Momentum, si tratta del tasso di accelerazione del prezzo di un titolo, la velocità con cui il prezzo del titolo in questione cambia. Si tratta di una strategia che consente di capitalizzare lo slancio di un prezzo per entrare in una tendenza che sta appena nascendo.
In poche parole, lo slancio si riferisce all’inerzia di una tendenza dei prezzi a continuare a salire o scendere per un determinato periodo di tempo, generalmente tenendo conto sia delle informazioni sul prezzo che sul volume.
Pensa a questo avvenimento come allo slancio di un treno. Nel momento in cui parte, il mezzo cammina piuttosto lentamente ma una volta raggiunta la velocità smette di accelerare e inizia a viaggiare ad una velocità costante.
Alla fine, il treno rallenta, ma può essere necessario percorrere diversi chilometri prima che il treno si fermi completamente. Ovviamente, il momento migliore per l’investitore non è altro che la parte in mezzo, quando il treno si muove alla massima velocità.
Molti investitori utilizzano il momentum e lo slancio come tecnica di trading per ottenere profitto dalla psicologia del mercato. Piuttosto che seguire la regola “compra basso, vendi alto”, il momentum segue la strategia “acquista alto, vendi più alto”.
Una volta che il trader individua un’accelerazione di prezzo, apre una posizione lunga o corta su un titolo nella speranza che il momentum continui in una direzione al rialzo oppure al ribasso. Si tratta di una strategia che si basa sui movimenti a breve termine del prezzo di un’azione piuttosto che sul suo valore fondamentale.
Quando si applica questa strategia, un investitore può acquistare oppure vendere in base all’andamento del prezzo di un asset. Se gli investitori vogliono utilizzare una strategia basata sul momentum, si apre una posizione lunga su un’azione oppure su qualsiasi asset su cui è stata individuata una tendenza al rialzo. Se il titolo è in ribasso, si considera una posizione breve.
Quindi, come detto, invece della tradizionale regola “compra basso, vendi alto”, l’investitore che segue il momentum cerca di vendere a basso e comprare al ribasso oppure a comprare alto e vendere più in alto. Invece di identificare il modello di continuazione o inversione, gli investitori momentum si concentrano sulla tendenza creata dall’ultima rottura del prezzo.
Il Commodity Channel Index (CCI) è un oscillatore basato sul momentum ed è utilizzato per capire quando un determinato asset sta raggiungendo una certa condizione di ipercomprato oppure di ipervenduto.
Si tratta di un indicatore che è stato realizzato e ideato da Donald Lambert ed è uno strumento per valutare la direzione e la forza dell’andamento dei prezzi. In poche parole, consente ai trader di capire se è meglio entrare oppure uscire da un’operazione, astenersi dal prendere qualsiasi tipo di decisione oppure aggiungere una posizione. Sostanzialmente, l’indicatore serve a dare dei segnali commerciali quando ha determinate caratteristiche.
Un altro aspetto da considerare è determinare quanti periodi il CCI dovrà utilizzare. Generalmente, il numero perfetto è 20 in quanto un numero di periodi inferiore si traducono in un indicatore più volatile. Invece, utilizzare più periodi lo renderanno più fluido.
Per fare un esempio, consideriamo 20 periodi. Quindi, prendendo un foglio di calcolo, traccia il massimo, il minimo e chiudi per 20 periodi e calcola il prezzo tipico. Dopo 20 periodi, calcola la media mobile (MA) del prezzo tipico sommando gli ultimi 20 prezzi tipici e dividendo per 20.
Successivamente, calcola la deviazione media sottraendo la MA del prezzo tipico degli ultimi 20 periodi. Poi, somma i valori assoluti e dividi per 20. Il passo successivo è quello di inserire il prezzo tipico più recente, l’MA e la deviazione media nella formula per poter calcolare il CCI correttamente. Al termine di ogni nuovo periodo, sarà poi necessario ripetere il processo.
Il CCI viene utilizzato principalmente per individuare nuove tendenze, controllare i livelli di ipercomprato e ipervenduto e individuare la debolezza delle tendenze quando l’indicatore diverge dal prezzo.
Nel momento in cui il CCI si sposta in un territorio negativo o comunque vicino allo zero, potrebbe indicare che il prezzo sta iniziando un nuovo trend rialzista. Quando ciò si verifica, i trader potranno osservare un pullback del prezzo seguito poi un rally sia del prezzo che del CCI, segnalando un’opportunità di acquisto.
Lo stesso concetto si applica a una tendenza al ribasso emergente. Quando l’indicatore passa da letture positive o prossime allo zero a meno di -100, potrebbe iniziare una tendenza al ribasso. Questo è un segnale per uscire dai long o per iniziare a guardare per opportunità di short.
L’Awesome Oscillator (AO) è uno oscillatore molto famoso che si occupa di confrontare i recenti movimenti di mercato con i movimenti storici dello stesso. Si tratta di un indicatore che ha un livello neutro e una serie di barre verdi e rosse: le prime indicano che il prezzo è in aumento mentre le seconde sottolineano un calo di prezzo.
L’indicatore viene calcolato tenendo conto di una media mobile semplice a 34 periodi. Sarà poi sottratto da una SMA a cinque periodi dei prezzi mediani.
Infine, l’ultimo indicatore è il DeMarker che è stato sviluppato da Tom DeMark a partire dagli anni ‘70 e presenta un calcolo decisamente diverso rispetto agli altri indicatori. In primis, si tratta di un indicatore che non si preoccupa del prezzo di chiusura di un’attività concentrandosi però sugli alti e bassi intra-periodo.
L’indicatore, quindi, guarda il massimo e il minimo della barra corrente su un grafico e comprende come si confrontano con quelli della barra precedente. L’indicatore ha una stretta somiglianza con il Relative Strength Index (RSI) in quanto ha una linea e livelli di ipercomprato e ipervenduto e come trader puoi usarlo in modo simile all’RSI.
Quando si parla degli oscillatori, è possibile individuare dei vantaggi e degli svantaggi derivanti dal loro utilizzo. In questa sezione, parleremo dei pro:
Adesso, è arrivato il momento di capire quali sono gli svantaggi e i potenziali “contro” che si hanno utilizzando gli oscillatori per il tuo trading:
Siamo arrivati alla conclusione di questa guida sugli oscillatori del trading. In definitiva, sono degli strumenti a disposizione dei day trader e degli investitori a lungo termine che possono essere utilizzati per effettuare investimenti migliori e ottenere risultati interessanti.
Il nostro suggerimento è di utilizzare questi indicatori con altri indicatori come le medie mobili e le bande di Bollinger per sfruttarne appieno il potenziale ed evitare segnali sbagliati. Tu sai già quale oscillatore utilizzerai per rendere più efficaci i tuoi investimenti nei mercati finanziari?
Marco Compagno è un esperto trader indipendente con una solida esperienza nel settore finanziario. Ha lavorato come Credit Controller per CXG Business e Trading Specialist per Lead Capital Markets, acquisendo competenze preziose nel settore del trading. Marco ha anche una notevole esperienza come Trainer dei clienti per Safecap Investments, dove ha contribuito a formare i clienti sulle dinamiche del trading. Inoltre, è un avvocato qualificato, che aggiunge una prospettiva unica alla sua esperienza nel trading.